Il testamento Disney – Paolo Zanotti

Il Testamento Disney - Paolo Zanotti

Il Testamento Disney – Paolo Zanotti

Dal 29 Agosto in libreria

Che cos’è una stunt-town? E’ un luogo di sogno, in cui abitiamo dentro le nostre proiezioni e i nostri desideri. Ed è in una città di tal fatta – che accidentalmente corrisponde a Genova con i suoi vicoli i suoi palazzi storici il suo mare – che vivacchia un gruppo di amici prossimi alla “trentennificazione”: il compimento del trentesimo anno viene presagito come un’apocalisse, anzi, come una soglia a cui l’apocalisse è preferibile. Non si tratta semplicemente di una combriccola di non-più-tanto-giovani a cui la realtà va un po’ stretta, ma di un vero e proprio Club, i cui membri riescono a trovare il proprio posto solo in un mondo di finzione e si sono dati nomignoli disneiani: Eta Beta, Gastone, Paperetta, Pluto. Ma il vero protagonista è Paperoga, la cui vita fatta di lavoretti saltuari, di un padre scomparso in mare e di una madre-medium professionista viene turbata dalla riapparizione, dopo tanto tempo, di Zenobia, che Paperoga ha amato e continua ad amare forsennatamente. Scomparsa nel nulla anni prima, mai creduta davvero morta anche se alcuni indizi porterebbero a credere il contrario, Zenobia ricompare come baluginando dagli interstizi delle leggende metropolitane e dei prodotti più banali della nostra cultura di massa: viene avvistata nei panni di una zingara che ruba i bambini, oppure intravista tramite fermo immagine in brevissime inquadrature di filmetti di serie C… Tutto il club si mette alla sua ricerca, in un proliferare di vicende e di ribaltamenti che incrinano tutte le certezze precedentemente acquisite, perché Anna è della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e come tale guizza e riluce ovunque, e ovunque è assente.
Scritto in una prosa ricchissima e mutevole, a tratti visionaria, capace di slanci lirici come di divagazioni ironiche sui tic e i miti della società di massa, Il testamento Disney è un romanzo che ne contiene molti altri: è una riflessione sul modo in cui le storie danno forma alla nostra identità; un’interrogazione sul vero e sul falso, e sulla loro inevitabile commistione; un racconto sulla caducità e sull’inarrestabile passare del tempo, a cui si tenta disperatamente di opporre un mito di eterna giovinezza; ma soprattutto è una storia d’amore, o meglio una dichiarazione d’amore – all’amicizia, all’immaginazione, alla giovinezza, alla vita nonostante tutto.





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